Come comportarsi con un familiare caduto in depressione
Quando un familiare o un parente cade in depressione, anche il resto della famiglia va in difficoltà perché non sa come agire.
Nelle diverse situazioni in cui ci siamo ritrovati un corsista alle prese con questa difficoltà abbiamo sempre riscontrato un comportamento in famiglia poco coerente e soprattutto dannoso verso la persona depressa.
Per comprendere i motivi di questa depressione, noi di WeFamily svolgiamo inizialmente un’indagine con tutto il nucleo familiare durante la quale molto spesso scopriamo che è proprio il nucleo familiare la causa di questa situazione.
Una volta fatto quest’incontro, andiamo a elaborare un piano di lavoro sulla famiglia per essere di supporto al soggetto in difficoltà. Se da una parte è importante che la persona depressa venga seguita anche da figure mediche specializzate in tale ambito, dall’altra è rilevante che tutta la famiglia faccia un percorso per apprendere quali tecniche di dialogo e comportamento adottare non solo durante la malattia, ma anche dopo.
Come può dunque il resto della famiglia essere di aiuto all’individuo che sta soffrendo questa situazione?
Facendo innanzitutto due cose: far vedere al soggetto depresso che questa cosa non condiziona il resto della famiglia e soprattutto non far ricadere su di lui la gravità della cosa.
Sbagliare comportamento, dialogo o addirittura dargli la colpa porta solo ad affossarlo ancora di più.
La famiglia infatti ha il compito di convincere nel modo giusto la persona in difficoltà sia a curarsi sia a rimettersi in gioco stimolandolo sulle leve più importanti. In caso contrario il rischio è un’ulteriore chiusura e abbandono di sé.
Per questo noi insegniamo come utilizzare in modo efficace un dialogo attivo propositivo e motivazionale per aiutare la persona a risalire la china e a trovare i giusti spunti per uscire dalla depressione.
Come nei casi di un familiare caduto nel tunnel delle dipendenze, anche in situazioni di depressione è molto importante che non solo il soggetto depresso, ma anche tutti gli altri componenti della famiglia e le figure più a contatto con lui, intraprendano un lavoro specifico in grado di far agire su più fronti e in modo diverso tutte le persone coinvolte.
E’ un “gioco di squadra” in cui tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per raggiungere il risultato che non è di una sola persona, come si può facilmente pensare, ma è di tutta la famiglia.
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